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4 Motivi per cui i Pellegrini vennero in America

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3. Preoccupazione per i Loro Figli

In terzo luogo, i genitori temevano che i loro figli potessero trovarsi in pericolo di degenerazione e corruzione. Nello specifico, Bradford descrisse i lamenti e i dolori…

…la più pesante delle fatiche da sopportare era che molti dei loro figli, a causa di queste situazioni, della grande licenziosità giovanile nel paese, e delle molteplici tentazioni del luogo, venivano distratti da cattivi esempi verso percorsi stravaganti e pericolosi, levando le briglie dai loro collo e allontanandosi dai genitori. (p. 32)

4. Avanzare il Regno di Cristo

In quart’ordine, i pellegrini speravano di far progredire il Vangelo:

(e che non era meno importante,) una grande speranza e un ardente zelo per porre delle buone fondamenta, o perlomeno aprire la strada per la propagazione e l’avanzamento del Vangelo del regno di Cristo in quelle remote parti del mondo; sì, anche se dovevano essere solo delle pietre d’inciampo per altri nel compiere un’opera così grande. (p. 32)

Un Giorno di Ringraziamento

Queste sono le quattro ragioni che Bradford scrisse di suo pugno per spiegare perché i Pellegrini decisero di lasciare l’Olanda per l’America. Guardando al futuro mentre invecchiavano in una terra difficile e con la preoccupazione per la continuazione del loro gruppo e un’opportunità di portare il Vangelo e far crescere il Regno di Cristo in una nuova parte del mondo, i Pellegrini decisero di lasciare Leiden per l’America. Arrivarono a Cape Cod l’11 novembre 1620 (p. 97) e per quasi tre anni lottarono per sopravvivere.

Nel 1623, dopo un lungo periodo di siccità da maggio fino a metà luglio, i loro raccolti languivano e si seccavano; un altro anno sembrava cupo. Fissarono un giorno di “umiliazione” per pregare ferventemente. Dopo il tempo di preghiera, Bradford descrisse la pioggia:

…verso sera cominciò a coprirsi il cielo, e poco dopo a piovere, con dolci e gentili acquazzoni, che li riempirono di gioia, e li portarono a benedire Dio. Arrivò, senza vento, tuono o violenza, e gradualmente in abbondanza, tanto che la terra risultò completamente bagnata e intrisa. Ciò rinvigorì e riportò in vita il grano e altri frutti in modo meraviglioso, sorprendendo gli indiani a contemplarlo; e successivamente il Signore inviò loro tali acquazzoni stagionali, alternati a calde giornate serene, che, grazie alla Sua benedizione, produssero un raccolto fruttuoso e abbondante, per la loro grande gioia e conforto. Di questa misericordia (al momento opportuno) fissarono anche un giorno di ringraziamento. (p. 171)

Pochi potevano immaginare che metà di loro sarebbe morta entro la fine del primo inverno del 1621. Tuttavia, per grazia di Dio, perseverarono e, con la provvidenza divina, costruirono case, piantarono orti, lavorarono, si sposarono e tenero figli. Con l’aiuto di un nativo di nome Squanto (p. 121) e le piogge inviate da Dio, godettero della fruttuosità delle loro fatiche. Radicati saldamente nella fede in Cristo Gesù, ringraziarono per le benedizioni di Dio e si concessero un momento di celebrazione: un pasto ricco e abbondante, insieme alla compagnia di familiari e amici.

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