Ed egli non poté fare lì alcun miracolo, se non che impose le mani su alcuni malati e li guarì. E si meravigliò per la loro incredulità. — Marco 6:5-6
Perché mai Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non poté compiere opere potenti nel suo paese natale di Nazareth?
L’annuncio della buona notizia, non la realizzazione di miracoli, era il principale obiettivo di Gesù durante il suo ministero sulla Terra.
Sebbene Gesù avesse il potere divino di guarire, il suo lavoro ministeriale era centrato sulla proclamazione della buona notizia riguardante l’arrivo del regno di Dio:
E quando fu giorno, se ne andò in un luogo deserto. E la gente lo cercava e si avvicinava a lui, e desiderava trattenerlo da partire; ma egli disse: “Devo annunciare la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; perché per questo sono stato mandato.” (Luca 4:42-43; cf. Matteo 4:23)
Sebbene avesse il potere di compiere miracoli, come osservato dal biblista Herman Ridderbos, il “primo e massimo obiettivo di nostro Signore non è guarire quante più persone possibili per manifestare il regno di Dio sulla Terra, ma il suo vero compito è la predicazione” (Ridderbos, L’Arrivo del Regno p. 117).
I miracoli di Gesù erano un segno potente e tangibile della realtà cosmica del regno di Dio.
Il fattore comune che si riscontra nei miracoli di Gesù è la fede:
…c’è una stretta connessione tra un miracolo compiuto da Gesù e la fede delle persone. Sono reciprocamente dipendenti. Da un lato, un miracolo serve per rafforzare la fede nella missione e nell’autorità di Gesù (cfr. ad esempio, Marco 2:1-12). D’altra parte, non c’è spazio per un miracolo se non è atteso dalla fede. (Ridderbos, p. 117)
I miracoli sono inestricabilmente legati e subordinati alla predicazione del Vangelo (Ridderbos, p. 120). Riconoscere la relazione tra i miracoli di Gesù, la fede e l’arrivo del regno ci aiuta a capire perché Gesù non eseguì i miracoli richiesti o attesi dalla gente per dimostrare che era il Messia promesso quando visitò Nazareth.
Il cuore della predicazione di Gesù era la proclamazione del Vangelo, poiché non c’è salvezza, e quindi nessuna partecipazione al regno di Dio, al di fuori di lui:
Gesù gli rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio.” (Giovanni 3:3)
I miracoli di Gesù durante il suo ministero terreno hanno continuato a rafforzare la fede dei santi di Dio nel corso dei secoli.
I miracoli di Gesù erano un segno potente e tangibile della realtà cosmica del regno di Dio. I cristiani possono gioire che questi miracoli hanno servito a rafforzare la fede non solo delle persone che li hanno testimoniati durante il ministero terrenale di Gesù, ma anche dei santi in ogni epoca che hanno letto di essi nella preziosa parola di Dio. Lodiamo Dio per l’opera salvifica perfetta del nostro Signore Gesù Cristo, che è vissuto, è morto, ha conquistato la tomba, è asceso al cielo e tornerà per completare il regno di Dio al suo secondo avvento.
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