Uno degli aspetti più significativi della vita cristiana che ho appreso durante il mio percorso di formazione teologica riguarda la nostra libertà in Cristo di amare e obbedire a Dio. Sono sempre grato al mio insegnante per aver sottolineato un concetto fondamentale, qualcosa che avrei desiderato imparare quando ero un nuovo cristiano.
Il punto che il dottor Clark ha condiviso con i suoi studenti è che noi cristiani dobbiamo distinguere tra doveri contingenti e doveri conseguenti. Per quanto riguarda la nostra salvezza in Cristo, un dovere contingente è qualcosa che dovremmo fare per essere salvati e/o per rimanere salvati, mentre un dovere conseguente è qualcosa che facciamo perché siamo stati salvati.
Gesù ha adempiuto tutti i doveri contingenti della legge di Dio per noi.
Dalla caduta di Adamo nel giardino dell’Eden, non esiste un cammino attraverso i doveri contingenti per guadagnare la vita eterna, poiché “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). Pertanto, per quanto riguarda la nostra salvezza, non possiamo fare nulla per salvarci. Siamo morti nei nostri peccati e nelle nostre trasgressioni, e solo Dio può darci nuova vita in Cristo attraverso il potere dello Spirito Santo. Per questo, Gesù e Paolo sottolineano i seguenti punti:
“Non ti meravigliare che ti abbia detto: ‘Dovete nascere di nuovo’. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il suono, ma non sai da dove venga né dove vada. Così è di ogni persona che è nata dallo Spirito.” (Giovanni 3:7-8)
E voi eravate morti nei vostri peccati e nelle trasgressioni in cui un tempo camminavate, seguendo il corso di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, lo spirito che ora opera nei figli della disobbedienza. (Efesini 2:1-2)
Infatti, è per grazia che siete stati salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non il risultato delle opere, affinché nessuno possa vantarsene. (Efesini 2:8-9)
Anche un singolo peccato ci impedisce di avere uno status giusto davanti al nostro Dio d’amore (Romani 3:23). Dio ha mandato suo Figlio a nascere nella carne perché non c’era altro modo in cui potessimo essere salvati. Cristo Gesù ha adempiuto tutta la legge di Dio affinché potessimo avere pace con Lui e vita eterna (Romani 5:1).
Gesù, il Dio-uomo, ha obbedito a Dio perfettamente ed è stato il sacrificio perfetto per i peccati a nostro favore; la sua opera completa per noi significa che la sua giustizia ci è accreditata e la sua morte espiatoria ha pagato per i nostri peccati in pieno. Niente può cambiare il nostro status di figli di Dio, coeredi con Cristo:
E voi, che eravate morti nelle vostre trasgressioni e nella vostra incirconcisione della carne, Dio vi ha resi vivi insieme a lui, avendo perdonato tutti i nostri peccati, annullando il documento di debito che ci era sfavorevole con le sue prescrizioni. Questo lo ha tolto di mezzo, inchiodandolo alla croce. (Colossesi 2:13-14)
Infatti, sono certo che né morte né vita, né angeli né principati, né cose presenti né cose future, né potenti, né altezza né profondità, né nulla di creato potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore. (Romani 8:38-39)
I cristiani hanno il dovere conseguente di onorare il proprio Padre celeste sforzandosi di compiere la volontà di Dio in ogni cosa.
Una volta schiavi del peccato (Romani 6:20), ora i credenti sono liberi di vivere per la gloria di Dio e amarlo di tutto cuore in ogni cosa. Dio ha dato ai suoi figli nuovi cuori che desiderano fare la volontà divina e portare gloria a Lui.
I cristiani mostrano gratitudine e amore verso Dio mantenendo i suoi comandamenti (Giovanni 14:15; Ebrei 13:15; 1 Giovanni 2:3; 5:3), e questa obbedienza è un sacrificio di lode e ringraziamento che il credente offre liberamente a Dio. La nostra obbedienza non è mai un mezzo per guadagnare o mantenere la grazia di Dio; piuttosto, è l’espressione del nostro amore per Dio e per tutto ciò che ha fatto e continua a fare per noi in Cristo:
“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.” (Giovanni 14:15)
Infatti, noi siamo la sua opera, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato in anticipo affinché camminassimo in esse. (Efesini 2:10)
Lo status del credente come figlio di Dio è sicuro e protetto, sia ora che per l’eternità.
Proprio come a volte i bambini disobbediscono ai loro genitori e vengono disciplinati per il loro bene, Dio ci disciplina perché siamo i suoi amati figli in Cristo, e utilizzerà i nostri fallimenti per insegnarci attraverso l’opera dello Spirito Santo che dimora in noi. I bambini, anche quando disobbedienti, non smettono di appartenere ai loro genitori, e allo stesso modo i figli di Dio non vengono mai abbandonati dal loro Padre celeste.
Nella sua opera di santificazione, lo Spirito convince con amore i credenti dei loro peccati e li conduce alla repentenza (Giovanni 16:8; Romani 8:14). I credenti proveranno un vero dispiacere per i loro peccati perché sono stati comprati a caro prezzo e hanno lo Spirito che vive in loro (Romani 7:14–25).
Caro santo, ricorda la differenza tra doveri contingenti e conseguenti e non lasciare che il diavolo ti privi della vera gioia mentre riposi nell’opera compiuta di Cristo per te. Nella tua libertà in Cristo, continua a sforzarti di amare il tuo Salvatore con tutto il cuore, la mente, l’anima e la forza, e guarda con attesa all’eternità nella sua presenza.