Quanti di noi hanno dato ascolto almeno una volta nella vita a quella famosa vocina che suggerisce cosa fare nei momenti difficili? Dando retta a quella vocina, ognuno di noi ha reso felice il suo Angelo Custode. Non si tratta di leggende fantasiose, né di invenzioni popolari: Papa Francesco invita noi fedeli a credere fermamente nella presenza che Dio ha voluto donarci come compagno di viaggio, il nostro Angelo.
Tutti noi, secondo la tradizione della Chiesa, abbiamo un angelo con noi, che ci custodisce, ci fa sentire le cose. Quante volte abbiamo sentito: ‘Ma … questo … dovrei fare così, questo non va, stai attento …’: tante volte! E la voce di questo nostro compagno di viaggio. Essere sicuri che lui ci porterà alla fine della nostra vita con i suoi consigli, e per questo dare ascolto alla sua voce, non ribellarci … Perché la ribellione, la voglia di essere indipendente, è una cosa che tutti noi abbiamo; è la superbia, quella che ha avuto il nostro padre Adamo nel Paradiso terrestre: la stessa. Non ribellarti: segui i suoi consigli
Come potremmo pensare, d’altra parte, di essere in grado di condurre un’intera esistenza da soli, senza peccare per questo di superbia? Non siamo autosufficienti come pensiamo di essere, e il dono che Dio ha voluto farci ne è la testimonianza. Rifiutare questo dono non dando ascolto alla famosa “vocina”, comportandoci contrariamente a quanto essa suggerisce, significa letteralmente scacciare il nostro Angelo Custode, affermare la nostra indipendenza dai suoi saggi consigli, e dimostrarci uomini così come lo si intende spesso al giorno d’oggi: superbi e pretenziosi.
E quando noi non vogliamo ascoltare il suo consiglio, ascoltare la sua voce, è come dirgli: ‘Ma, vai via!’. Cacciare via il compagno di cammino è pericoloso, perché nessun uomo, nessuna donna può consigliare se stesso. Io posso consigliare un altro, ma non consigliare me stesso. C’è lo Spirito Santo che mi consiglia, c’è l’angelo che mi consiglia. Per questo, abbiamo bisogno. Questa non è una dottrina sugli angeli un po’ fantasiosa: no, è realtà. Quello che Gesù, che Dio ha detto: ‘Io mando un angelo davanti a te per custodirti, per accompagnarti nel cammino, perché non sbagli’”.
E non è un vizio esclusivo dei nostri tempi. Persino i primi discepoli di Gesù, gli Apostoli, i primi vescovi della Santa Chiesa, litigarono su chi di loro fosse il migliore. Gesù li invitò ad assumere l’atteggiamento dei bambini, che sanno di aver bisogno di aiuto e non si vergognano di ammetterlo, al contrario dei grandi uomini che vogliono spasmodicamente apparire in sé conclusi. Al mattino, quando ci svegliamo, abbiamo una presenza in più cui augurare il buon giorno.