“Se Dio esiste, perché non si rivela?” Ho perso il conto delle volte in cui ho sentito questa domanda.
Il re Davidee risponde magistralmente a questo interrogativo nel Salmo 19. “Se si manifesta!” dice Davidee. Dio si rivela al mondo in due modi molto diversi ma complementari:
In primo luogo, Dio si rivela a noi attraverso la sua creazione. Questo si chiama rivelazione generale.
I cieli raccontano la gloria di Dio,
e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani.
Dal giorno alla notte si esprime,
e dalla notte al giorno si rivela conoscenza.
Non c’è linguaggio, né ci sono parole,
la cui voce non sia udita. (Sal. 19:1-3)
Il semplice fatto che tutto esista è prova di un Creatore autoesistente.[1] È vero che “Nulla viene dal nulla, nulla mai potrebbe.” Inoltre, tutto ciò che esiste presenta una struttura, una forma e un design straordinari.
Dalla configurazione degli atomi alla complessità incredibilmente intricata delle proteine e di altri elementi costitutivi delle cellule viventi, fino al movimento delle stelle e delle galassie, tutto questo “annuncia la gloria di Dio” e “declama l’opera delle sue mani.”
La grande scienziata Jane Goodall descrisse un momento nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, alla fine di un giorno soleggiato nel 1974. Si stava celebrando un matrimonio in una cappella laterale. La luce solare filtrava attraverso le vetrate della Rosa Nord. La Toccata e Fuga in Re minore di Bach risuonava dal potente organo della Cattedrale. In quel momento capì che non poteva essere tutto una coincidenza. Sapeva che doveva esserci un Dio in cui “viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro essere.”
Dio proclama la sua esistenza a tutto il mondo in ogni momento attraverso tutta la sua creazione. Sì, noi sopprimiamo questa rivelazione, afferma Paolo in Romani 1:18-21. Ma ciò non significa che non abbia parlato.
Tuttavia, la creazione non ci rivela tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Non spiega perché le cose non vadano bene nel mondo. Non ci parla del nostro peccato, della nostra necessità di perdono. Non ci parla della misericordia di Dio e del dono di suo Figlio, che è morto per noi. Non può mostrarci come ravvederci e credere nel Salvatore per trovare la vita eterna. Ecco perché è una buona notizia che Dio ci abbia dato la sua parola in forma scritta.
In secondo luogo, Dio ci parla nella Bibbia. Questo si chiama rivelazione speciale.
La legge del Signore è perfetta,
risana l’anima;
la testimonianza del Signore è certa,
rendendo saggio il semplice. (Sal. 19:7)Più desiderabili sono di oro,
anche di molto oro raffinato;
sono più dolci anche del miele
e dell’essenza del favo. (Sal. 19:10)
La Bibbia raccoglie le preziose parole di un Dio amorevole e misericordioso per questo mondo ferito. Quando la leggiamo, ascoltiamo la sua voce. Potremmo non gradire quello che dice, ma lui parla comunque.
La vera domanda non è “Perché Dio non si rivela?” Lui si è rivelato, forte e chiaro, nella creazione e nella Bibbia. La vera domanda è: “Saremo disposti ad ascoltarlo?”